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  • bio
    • 1984 / 1987

      Maria Grazia Cucinotta nasce il 27 luglio di una calda estate siciliana, sotto il segno del leone. La personalità grintosa e il sorriso inconfondibile, l’hanno accompagnata in ogni tappa del suo percorso artistico e personale… perché la sua meravigliosa isola oltre a farle da culla, le ha regalato il coraggio di sognare e la volontà e la determinazione necessarie per realizzare i propri sogni.

      «Troppo alta, troppo magra, troppo seno!»… durante l'adolescenza quelli che sembrano essere solo dei difetti, diventeranno da lì a pochi anni il punto di forza di una bellezza mediterranea apprezzata e ammirata in tutto il mondo. La sua primissima esperienza nel mondo dello spettacolo avviene nel campo della moda, dove grazie al suo fisico alto e flessuoso, all'età di sedici anni si afferma sulle passerelle italiane come modella e indossatrice.

      Nel 1987 partecipa al concorso di Miss Italia, con il titolo di Miss Cinema Sicilia, classificandosi fra le finaliste e sempre nello stesso anno esordisce nello storico varietà di Renzo Arbore "Indietro tutta" nel ruolo di odalisca che la fa conoscere sia al piccolo pubblico che ai produttori. Si trasferisce a Roma, continua a lavorare come modella e contemporaneamente intraprende gli studi di recitazione e dizione.

    • 1988 / 1994

      Gli anni che vanno dal 1988 al 1994, sono anni di grande formazione, gli impegni di Maria Grazia si susseguono numerosi dandole modo di cimentarsi in ambiti e ruoli del tutto diversi. Dagli spot pubblicitari (tra questi ricordiamo lo "Spot Barilla" al fianco di Gérard Depardieu) alle trasmissioni di intrattenimento (tra cui "Cocco" condotto da Gabriella Carlucci e "C'era questo c'era quello" condotto da Enrico Lucherini e Matteo Spinola) alle varie sit-com e miniserie televisive (tra cui l'esilarante sit-com "Andy e Norman" con Andrea Brambilla e Nino Formicola).

      Sempre nello stesso periodo il cantante Zucchero la sceglie come protagonista per il videoclip della canzone "Diamante" e arrivano anche le prime esperienze cinematografiche ("Vacanze di Natale '90" "Abbronzatissimi 2 - Un anno dopo") che le consentono attraverso l'interpretazione di piccoli ruoli di muovere i primi passi nel cinema.

      Ma è solo nel 1994 che arriva il successo, quando Massimo Troisi la sceglie per interpretare il ruolo di Beatrice ne "Il Postino", 19 premi, 9 nomination e 1 Premio Oscar agli Academy Award Usa per la Migliore colonna sonora. Un film che ha commosso il mondo con la sua storia e che le permette di affermarsi come attrice nel panorama del cinema italiano e internazionale.

    • 1995 / 1997

      Dal 1995 al 1997 lavora a ritmo serrato su pellicole italiane e straniere. Pieraccioni la chiama per "I laureati", dove interpreta una sensibile attrice di fotoromanzi, oggetto delle fantasie erotiche del protagonista. Poi entra nel cast di un horror spagnolo "El Dìa de la Bestia" di álex de la Iglesia, segue il film di Maurizio Ponzi, "Italiani", in cui la vediamo nei panni di una ragazza madre in fuga che durante il viaggio partorisce sul treno diretto a Milano. L’anno successivo recita al fianco di Anthony Quinn e Raoul Bova ne "Il sindaco" di Ugo Fabrizio Giordano.

      Contemporaneamente si fa conoscere meglio dal pubblico del piccolo schermo con "Il quarto Re" dove recita nuovamente al fianco di Raoul Bova e "Padre papà". Nello stesso periodo, viene scelta da Simona Izzo per interpretare il ruolo di Maddalena, una donna alle prese con una famiglia numerosa, nel film "Camera da letto" una commedia corale, con Diego Abatantuono, Giobbe Covatta e Richy Tognazzi, mentre Mauro Cappelloni le affida il ruolo della giornalista nel film drammatico "Il decisionista".

      Nel 1997 posa per il calendario del settimanale Panorama e subito dopo vola a New York per il film "A Brooklyn state of mind" del regista Frank Rainone, nel quale interpreta il ruolo Gabriella al fianco di Vincent Spano e Danny Aiello e per il quale nel 1998 vince il Premio come migliore attrice drammatica al New York International Independent Film & Video Festival.

    • 1998 / 2004

      Negli anni a seguire, dal 1998 al 2004, Maria Grazia continua ad implementare la sua esperienza affiancando il suo nome a quello di artisti di grande spessore. Regala al pubblico una splendida interpretazione nel film di Ugo Chiti, "La seconda moglie", una donna che s’innamora del figlio adolescente dell'uomo che ha sposato in seconde nozze. Lavora nella commedia brillante di Guy Greville-Morris, "Los Angeles-Cannes solo andata". Alterna la televisione italiana a quella americana dove è largamente apprezzata come caratterista delle tipiche donne italiane, la si ritroverà, infatti, nella fortunata serie cult "I Soprano" e ne "L'avvocato Porta" di Franco Giraldi con Gigi Proietti.

      Nel 1999 non si lascia sfuggire, la grande occasione di partecipare alla diciannovesima avventura della serie più famosa al mondo, "007 - The world is not enough" per la regia di Michael Apted e nel ruolo di un’affascinante cigar girl metterà a dura prova l'abilità di James Bond, interpretato dall’affascinante Pierce Brosnan, durante un movimentato inseguimento tra i canali del Tamigi.

      L'anno successivo viene scelta da Alan Jacobs per recitare accanto a Timoty Hutton in "Just one night". Rientra in Italia e torna a lavorare per il pubblico del piccolo schermo con il film, "Maria Maddalena" e la fiction "Il bello delle donne 2", ma continua ad essere richiestissima all'estero, recita infatti al fianco di Woody Allen e Sharon Stone in "Picking up the piece" e nel 2004 riscuote un grande successo con il film di Ciro Ippolito "Vaniglia e cioccolato" tratto dall’omonimo romanzo di Sveva Casati Modignani, interpretando la parte di Penelope, una moglie intrappolata in un matrimonio infelice.

    • 2005 / 2006

      Nel 2005 intraprende l'attività di produttrice cinematografica, con il film corale "All the invisible children", al quale in seguito viene assegnato il Premio Grolla D'oro, per essere il film italiano più venduto all'estero. Sette cortometraggi dedicati ai milioni di bambini e adolescenti che vivono fra le guerre e la miseria, girati da sette registi internazionali, fra i quali Ridley Scott, John Woo e Emir Kusturica.

      Nel 2006 esordisce come doppiatrice per il cartone animato più seguito del mondo: "I Simpson" (prima "stella" italiana ad aver partecipato, come doppiatrice, a un episodio originale) ma anche per cartoni d'essai come "Felix il coniglietto" e "La macchina del tempo" di Giuseppe Maurizio Laganà.

      Dopo il successo ottenuto prosegue la sua attività di produttrice con "Last minute Marocco" un road movie che vede fra gli interpreti Valerio Mastandrea e Nicolas Vaporidis per la regia di Francesco Falaschi vincitore del Premio Invisible Film Festival "Cava De' Tirreni - Miglior Film - Giuria Ragazzi”. E sempre nello stesso anno Costas Kapakas le affida il ruolo di protagonista in “Uranya”, una commedia sull'adolescenza, sui sogni e sul potere dell'immaginazione.

    • 2007 / 2010

      Tra il 2007 e il 2010 produce tre nuove pellicole. "Io non ci casco" di Pasquale Falcone, nel quale si racconta la storia di un diciottenne finito in coma in seguito a un incidente stradale, premiato con il Pegaso D'oro nell'ambito della Manifestazione Internazionale Ennio Flaiano. E due film in costume. "Viola di mare" di Donatella Maiorca tratto dal romanzo di Giacomo Pilati "Minchia di Re", che racconta la storia d'amore tra due donne nella Sicilia dell'Ottocento, con Valeria Solarino, Isabella Ragonese, Ennio Fantastichini, Giselda Volodi e Corrado Fortuna, pluripremiato al Nice Film Festival 2009 con i Premi Miglior pellicola e Miglior attrice a Valeria Solarino. E la dark comedy "L'imbroglio nel lenzuolo" per la regia di Alfonso Arau tratto dall'omonimo romanzo di Francesco Costa, che racconta l'arrivo del cinema nel meridione, con Primo Reggiani, Anne Parillaud, Ernesto Mahiuexu, Giselda Volodi, Gerardine Chaplin e Miguel ángel Silvestre vincitore del Premio del pubblico al Sicilian Film Festival Awards.

      Nel 2009 Mariagrazia viene scelta come madrina per il Festival del Cinema di Venezia e riceve il Premio Maratea per il Cinema nel Festival "Incontro fra le Arti a cura dell'Associazione Le Tre Torri. Sempre nel 2009 partecipa come guest-star in alcuni episodi della sit-com "Così fan tutte" con Alessia Marcuzzi e Debora Villa. L'anno successivo interpreta il film "Un giorno della vita" di Giuseppe Papasso.

      Prosegue intanto il suo rapporto con il cinema americano interpretando un ruolo nel film "The rite" diretto da Mikael Håfström e ispirato al romanzo di Matt Baglio “Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi”, con uno straordinario Anthony Hopkins. Sempre nello stesso anno le viene attribuito il Premio America della Fondazione Italia Usa.

    • 2011 / 2013

      Il 2011 è un anno molto importante, poiché ha inizio un’altra fase importante nella vita professionale di Maria Grazia, la quale debutta alla regia con il cortometraggio "Il maestro", presentato in concorso alla 68ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica nella sezione Controcampo Italiano e che le è valso il Nastro d'argento come miglior esordio alla regia.

      Nel 2012 interpreta il ruolo di Donatella nella commedia dal sapore tipicamente romagnolo “Oggi a te, domani a me”, la divertente storia di due cugini che si ritrovano dopo anni per riscuotere l’eredità lasciata loro da una parente, per la regia di Marco Limberti con Giancarlo Giannini, Diego Casale e Omar Fantini.

      Nello stesso anno si cimenta nella produzione del nuovo horror di Federico Zampaglione, "Tulpa" un thriller psicologico che vede fra i protagonisti Claudia Gerini, Michele Placido e Michela Cescon presentato in anteprima al Fright Festival di Londra e realizza la prima coproduzione ufficiale fra l'Italia e la Cina con una commedia romantica sul cibo, sull'amore e sulla diversità culturale, "C'è sempre un perché", che la vede nel duplice ruolo di produttrice e attrice protagonista al fianco di un coloratissimo cast: Huang Hai Bo, Sergio Assisi, Valeria Marini, Wang Li Kun, Li Zan, Lucia Sardo, Ninni Bruschetta, Guia Jelo e Dario Veca.

      Nel settembre dello stesso anno lascia le sue impronte sulla Walk of Fame di Toronto, un riconoscimento che la riconferma come attrice di fama mondiale, e a distanza di pochi mesi, in Sicilia, in una sfolgorante Catania viene insignita del Premio Trinacria, un premio assegnato ai siciliani che con la loro attività si sono distinti a livello nazionale e internazionale. A novembre ha inaugurato a Mosca la mostra “Nation of fashion” dedicata alla promozione delle eccellenze italiane in Russia.

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